Assessorato a Fratelli d'Italia? Morra: «Non ci interessa»

TERAMO – La maggioranza di centrodestra che si avvicina al consiglio sul bilancio cerca i numeri per farlo approvare: il vocio dei corridoi comunali di questi ultimi giorni non farebbero dormire sonni tranquilli al sindaco Maurizio Brucchi. Che da tempo dice di voler discutere con Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale per ragionare su un possibile rientro in maggioranza e riprendere quel discorso comune che alle elezioni aveva caratterizzato l’alleanza. Da più parti si parla di cene e incontri, ma l’unica riunione finora ufficiale e avvenuta è quella del gruppo consiliare di Fdi, composto da Raimondo Micheli e Mimmo Sbraccia, allargato al coordinatore Giandonato Morra, al responsabile comunale enti locali Carlo Taraschi e all’ex consigliere Roberto Canzio, quest’ultimo da tempo nell’orbita Fdi-An e in predicato di un posto in giunta qualora la forza di destra rientrasse in coalizione. Ma per il momento nulla è cambiato sotto al sole: «Non ho incontrato il sindaco fino ad oggi – ha detto Morra – ed è comunque risaputo che con Brucchi ho un ottimo rapporto: ma da quando siamo usciti dalla maggioranza non è stato più affrontato il nodo politico della nostra scelta. E deve essere il sindaco a cercarci se qualcosa è cambiato o è prossimo al cambiamento: parlo dei nodi politici – aggiunge Morra -, di una ragionamento su larga scala dell’amministrazione cittadina. Quello per cui siamo usciti, se non modificato, non pone le basi per un nostro rientro. E’ questo il nodo da sciogliere: noi non abbiamo chiesto e non ci è stata proposta poltrona, non ci interessa. Ci interessa che la città venga amministrata secondo giusti ed equi criteri, che ci sia un programma ben definito e che su questioni importanti la giunta Brucchi sia chiara. Altrimenti si resta dove siamo: disponibili a votare provvedimenti giusti e ben fatti, critici e contro laddove questo non sia principio ispiratore». E Morra coglie l’occasione per smentire contatti anche con i due Paolo, Tancredi e Gatti: «Con l’onorevole c’è un rapporto di amicizia e l’ho sentito in occasione della scomparsa di mio padre, di Gatti non credo nemmeno di avere il numero di telefono…», chiosa l’ex assessore regionale della giunta Chiodi.